Origini dell’ocean drum

L’Ocean drum, o Tamburo oceanico, è un discendente diretto del tamburo sciamanico presente in tutte le culture del mondo.

Nelle culture primordiali il suono da sempre rappresenta, non a caso, la via per comunicare con il mondo ultraterreno; musicisti e sciamani sono il tramite che permette questa comunicazione.

I tamburi sciamanici rituali di ogni parte del mondo hanno degli elementi inseriti dentro il tamburo, se ha due pelli, oppure attaccati al battente usato per suonare, che ne sporcano il suono: piccole conchiglie, ossa di animali, sassolini, semi. Tutti i materiali aggiunti al tamburo oltre ad avere un ruolo nella modificazione del suono hanno anche un grande valore simbolico e rituale.

La necessità delle culture sciamaniche di modificare e di sporcare il suono degli strumenti musicali deriva da una motivazione di ordine spirituale: visto che i suoni della natura non sono mai dei suoni puri, i suoni troppo puliti sono considerati suoni legati al mondo ultraterreno e non destinati agli uomini ma alle divinità.

I tamburi sciamanici rituali Italiani come la Tammorra, il Tamburello, la Pizzica hanno tutti dei piattini applicati sulla cornice che ne modifica il suono e crea tessiture ritmiche complementari a quella principale favorendo l’entrata in stati di coscienza alterati e trance dei suonatori e dei partecipanti al rituale. La Tarantella deve il suo nome proprio al rituale praticato per guarire da uno stato alterato, una sorta di “esorcismo in musica” per scacciare il demone che invasa e possiede il tarantato.

Nell’Ocean drum gli antichi materiali (conchiglie, sassolini, semi ecc) contenuti all’interno del tamburo si trasformano in piccole sfere, assumendo un ruolo musicalmente determinante. Rotolando sulle membrane producono un fascio di frequenze che emula il suono delle onde del mare.